Matteo Uggeri inizia a fare musica durante i suoi studi di design multimediale (si laurea con una tesi sulle sinestesie), nel 1996, a nome Der Einzige, con cui realizza diversi lavori vicini alla musica concreta e all'industrial più vicini all'art brut che alla scena musicale. Con gli anni si allontana sempre di più dalla sperimentazione estrema per dedicarsi ai field recordings con approccio melodico e narrativo: in questi anni utilizza il moniker Hue e pubblica nel 2005 "Un'estate senza pioggia", diario sonoro della torrida estate di due anni prima. Dall'anno successivo inizia la collaborazione stabile con il gruppo Sparkle in Grey, all'interno del quale si occupa delle ritmiche elettroniche, dei campionamenti e del mixaggio, nonché delle illustrazioni e delle grafiche dei dischi, attività da sempre parallela a quella musicale. Accanto a tutto questo gestisce due piccole etichette musicali, la candida Grey Sparkle e l'ironica Moriremo Tutti Records, dedita a prodotti musicali anormali, quali la doppia VHS "Remote Control" (2011), un lavoro multimediale che sbeffeggia la TV italiana e in cui chiama a raccolta artisti come Eraldo Bernocchi, Controlled Bleeding, If,Bwana, Zbigniew Karkowski, Yan Jun, Wooden Veil e Claudio Rocchetti. Molti altri sono i musicisti con cui ha collaborato, tra cui Andrea Ferraris, Tex La Homa, Maurizio Bianchi, Giuseppe Ielasi e Alessandro Calbucci.